La storia di Harry’s Bar ha avuto inizio poco di più di cinquant’anni fa, precisamente il 22 maggio del 1973, quando Piero Sacchi ha deciso di lanciare il trend degli American Bar sul Lago di Como. Ancora non sapeva che il suo locale affacciato sul primo bacino del Lario sarebbe diventato un punto di riferimento per la clientela locale e internazionale che ogni anno sceglie Como come meta delle proprie vacanze estive. «In quegli anni Como viveva un periodo molto fertile a livello economico grazie al tessile che ha tenuto viva l’area soprattutto dal dopo guerra e in breve tempo Harry’s Bar divenne un luogo di culto per imprenditori locali, divi del cinema, cantanti e sportivi», racconta Francesco Ugoni, uno degli attuali proprietari.
Nel 2009 il locale è stato rilevato dai nuovi soci che fin da subito compresero che il segreto del suo duraturo successo risiedeva il quel mix di eleganza, ospitalità e cucina di alto livello che da sempre contraddistingueva l’identità di Harry’s Bar. Il passaggio di proprietà è avvenuto silenziosamente, quasi senza che la clientela affezionata se ne accorgesse, come spiega Ugoni: «Il locale non aveva bisogno di cambiamenti, abbiamo lasciato tutto intatto, dall’arredamento al menù». Gli interni dell’Harry’s Bar di Cernobbio – che negli anni sono stati soggetti solo a piccole migliorie e mirati interventi di manutenzione - mantengono ancora oggi quel raffinato gusto retrò voluto a suo tempo dal suo fondatore. L’atmosfera che si respira tra i tavoli dell’Harry’s Bar, con i mobili in legno e il sottofondo musicale del pianoforte, fa pensare ai locali di una volta nonché al celebre ristorante veneziano che ha ispirato Sacchi e con cui condivide il nome e l’approccio alla ristorazione, sempre volto alla qualità e alla soddisfazione del cliente.
Anche l’offerta gastronomica è rimasta intatta: piatti veloci, ma sempre curati in ogni minimo dettaglio, a base di ingredienti freschi e, quando possibile, a km 0. Le ricette si ispirano alla tradizione italiana e milanese, ma senza perdere quel tocco di inventiva e internazionalità che negli anni gli ha permesso di diventare uno dei locali più apprezzati del territorio. Ne sono un esempio i gamberoni al curry con riso pilaf, cavallo di battaglia di Harry’s Bar. Ma meritano certamente una menzione anche la cotoletta alla milanese, le tartare di carne e di pesce e il carpaccio, inventato proprio da Arrigo Cipriani nella cucina del suo locale veneziano traendo spunto dal colore “arancio” del famoso pittore. Per concludere, Harry’s Bar propone una vasta selezione di dolci fatti in casa – come il tiramisù, il sorbetto con frutti di bosco e la panna cotta – o eseguiti ad arte dalla vicinissima Pasticceria Poletti, un’altra istituzione della cittadina di Cernobbio.
Ad accompagnare i piatti una calibrata carta di vini italiani di primissima qualità; rossi, bianchi e champagne (oltre al prosecco con etichetta Harry’s ovviamente). I più audaci possono invece scegliere di pasteggiare con uno dei tanti cocktail preparati con cura dietro all’ormai celebre bancone in legno, dagli iconici spritz, negroni e Milano Torino ai vari long drink di stampo americano, ma soprattutto lo storico Bellini. Il tutto nella splendida cornice del lungo lago di Cernobbio.