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Guided Tour

Tempio Voltiano

Photography by Lorenzo Butti

Ideatore, promotore e finanziatore della costruzione fu l’imprenditore Francesco Somaini che, a opera conclusa, ne fece dono alla città di Como. Il progetto fu affidato all’architetto Federico Frigerio. Il Tempio Voltiano, inaugurato il 15 luglio 1928, fu pensato quale prestigiosa sede atta a ospitare gli strumenti scientifici e le invenzioni del grande fisico comasco Alessandro Volta.

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Alla sua morte, il 5 marzo 1827, Volta lasciava una preziosa eredità di studi e strumenti di altissima importanza scientifica e storica. La sua fama è legata, in particolare, all’invenzione della pila elettrica, uno dei più grandi salti tecnologici nella storia dell’umanità, ma non vanno dimenticate anche le molte ricerche che aprirono la via a innumerevoli applicazioni tecniche successive e alla modernità. Grazie ai suoi studi sui gas e sulla loro combustione fu ad esempio possibile arrivare all’invenzione del primo motore a scoppio o realizzare delle lampade a gas per illuminare le città o ancora inventò uno strumento in grado di misurare la quantità di ossigeno e quindi la salubrità dell’aria, anticipando un problema ancora oggi dal forte impatto sociale.

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All’interno del Tempio Voltiano si trovano esposti tutti quegli apparecchi, macchine e strumenti che permettono ai visitatori di conoscere in modo completo i temi oggetto degli studi e delle ricerche di Alessandro Volta, oltre a diverse informazioni sulla sua vita e sui molti riconoscimenti ottenuti. Ma la vita e le scoperte di Volta non sono l’unico motivo per visitare il Tempio Voltiano. Notevole è la sua architettura solida e tipicamente neoclassica, con un richiamo al Pantheon, che si integra con il contesto pur mantenendosi perfettamente riconoscibile sia da terra, sia dal lago, sia dai belvedere vicini, o ancora dal Faro Voltiano di Brunate.

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I materiali costruttivi sono funzionali al progetto museale: la pietra bianca calcarea, gli splendidi marmi policromi del pavimento interno e l’ampia cupola a luce centrale che sottolinea l’armonia dello spazio. Il Tempio Voltiano, le sue collezioni di strumenti e documenti, i suoi arredi e la sua scenografia fanno parte di un insieme omogeneo e coerente: un esempio di “museo nel museo”, che rappresenta una testimonianza storica della più grande importanza.