Percorrendo la riva occidentale del Lago di Como, qualche chilometro prima di giungere al Pian di Spagna, si raggiunge l’abitato di Pianello e, percorrendo stradine secondarie che degradano verso la riva, si incontra un edificio risalente la metà del XIX secolo. È la ex filanda della famiglia Erba, costruzione di tre piani che si erige parallela alle acque del Lario. Possiamo leggere la scritta “Museo della Barca Lariana”, che campeggia visibile e nitida sull’edifico.
Qui, dopo una chiusura durata diciotto anni, trova sede dal 2018 il Museo, patrimonio unico al mondo per il settore nautico e per la storia d'Italia, capace di raccogliere ed esporre in tutti i suoi piani e nei suoi magazzini, una raccolta inestimabile di oltre quattrocento imbarcazioni. È come ritrovarsi in un dedalo ben guidato, un vero percorso storico e geografico.
Ci ritroviamo ad ammirare barche a remi, a vela, natanti da pesca, vaporetti e catamarani e scafi dedicati al contrabbando. Ammiriamo e, chiudendo gli occhi immaginiamo… Ci sembra di udire ancora il vociare festante di famiglie e scolaresche in gita, i gioiosi sospiri dei pescatori al rientro da un’uscita fruttuosa sulle acque profonde del Lario.
Riapriamo gli occhi, usciamo dal sogno e ci cattura l’attenzione una formidabile raccolta di oltre trecento motori e esempi rari di motoscafi da corsa, sfrecciati nel corso degli anni a tutta velocità per superare ogni limite.
Il museo è arricchito da un’infinità di oggetti e utensili atti alla costruzione e alla manutenzione dei natanti, da un’importante raccolta di fotografie, video e da più di 2500 pubblicazioni di settore che permettono al visitatore di immergersi totalmente nelle storie e nei costumi di un territorio che merita di essere custodito, preservato e tramandato.