Alberto Marangoni è stato tra i padri dell’arte cinetica. Fin dagli anni sesanta iniziò a studiare le innumerevoli possibilità che l’elettronica poteva offrire a un artista, così come l’illuminotecnica e le ricerche e lo sviluppo dei media applicati alle arti. Fu così che nel 1964 diede vita, insieme ad Antonio Barrese, Alfonso Grassi e Gianfranco Laminarca al gruppo MID (Mutamento Immagine Dimensione). Insieme, crearono installazioni interattive, oggetti luminosi, strutture, film sperimentali e allestimenti in cui lo spettatore è sempre al centro, parte integrante dell’opera stessa.
Un gruppo che in pochissimo tempo, dal 1964 al 1972, organizzò oltre quattrocento mostre, anticipando le ricerche legate alla cultura visuale e alle sperimentazioni nel campo dell’arte digitale.
Marangoni un anno più tardi fondò MID Design-Comunicazioni visive, insieme a Grassi e Laminarca: fu uno dei primi studi a lavorare in modo multidisciplinare, spaziando dal product design alla comunicazione visiva, dagli allestimenti all’urban design. Le sue ricerche, con il progredire della tecnologia, passarono dalla luce stroboscopica all’utilizzo del Led e divenne così parte attiva dei protagonisti della LedArt. Tra i suoi progetti più noti il flacone del Biacol e il rasoio Bic Clack, la monografia “Tre secoli di calcolo automatico” per IBM Italia che nel 1979 gli valse il Compasso d’Oro e la trasformazione in area pedonale di corso Vittorio Emanuele a Milano (che fu tra l’altro la prima in Italia, negli anni Ottanta). Fu membro del comitato direttivo dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale) dal 1973 al 1976.
Si occupò anche di didattica, dal 1969 al 1972 fu docente alla Società Umanitaria per il corso di assistenti grafici, dal 1985 al 1995 membro del comitato direttivo dell' ISIA di Urbino del quale dal 1977 al 2007 ne fu anche docente per i corsi di progettazione sperimentale e di ricerca e di Basic Design. Dal 2002 al 2007 fu docente di Design della Comunicazione al Politecnico di Milano alla facoltà di Design e dal 2002 al 2004 docente al master di Landscape Design all' Accademia di Belle Arti di Brera. Dagli anni 2000 in collaborazione con Rocco De Gennaro e Andrea Favoni, decise di proseguire le ricerche iniziate all’interno del MID, che dall’arte programmata sfociarono in arte interattiva, come la chiameremmo noi oggi.
A Como, città in cui Marangoni visse a lungo, nel 2013 venne organizzata una mostra a lui dedicata ‘Movimenti di Luce’, alla Pinacoteca Civica. Le continue sperimentazioni, le ricerche e l’interesse verso un linguaggio contemporaneo legato all’arte fecero di Marangoni un creativo dei nostri tempi. Un artista estremamente visionario. Un uomo curioso, certamente un precursore.