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Casual Food

Casa Aquadulza

La storia di AquaDulza nasce nel 2013, quando Federico e Riccardo decidono di investire in una Food&Beverage experience legata al lago di Como, ma tutto parte dalla birra.

"...Tra il passato nostro e il nostro presente non esiste incompatibilità. Noi non vogliamo rompere con la tradizione: è la tradizione che si trasforma, assume aspetti nuovi, sotto i quali pochi la riconoscono". Con queste parole, pubblicate in un articolo comparso nel dicembre del 1926 sulla rivista Rassegna Italiana, si presentò al pubblico il Gruppo 7. Di lì a poco, forti anche delle spinte innovative provenienti dal resto d'Europa, questo gruppo di architetti darà vita al Movimento Italiano Architettura Razionale. Giuseppe Terragni, comasco, ne fu, senza ombra di dubbio, il maggiore esponente. Capace di riallacciarsi ai nuovi principi architettonici propri del Movimento Moderno europeo e americano, realizzò numerosi interventi anche nel comasco, dando visibilità e fama alla sua terra.

“Ci piaceva quindi l'idea di presentare questo nuovo progetto riallacciandoci a questo periodo della storia comasca – raccontano i fondatori - e anche graficamente abbiamo preso spunto dagli Anni '30”.

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L’importanza del territorio e delle tradizioni, dialetto compreso, hanno spinto e aiutato i ragazzi anche nella scelta del nome: Acqua Dulza. Tutto parte dalla birra, che Federico produceva già prima artigianalmente. “Era nostro obbiettivo realizzare, o meglio produrre, una birra artigianale che fosse strettamente legata al Lago di Como. Proprio per questo abbiamo voluto chiamare i primi due tipi di birra prodotti "3mezzina" una e "Via Regia" l'altra. La prima in omaggio alla meravigliosa zona del Lario, la Tremezzina appunto, famosa e conosciuta in tutto il mondo per le sue fastose ville, i panorami mozzafiato ed il suo clima mite. La seconda, Via Regia, in onore alla strada antichissima che collega Como con Chiavenna e Coira e dal fascino impareggiabile, percorso di vite e di merci che hanno reso grande questo territorio. Entrambe le birre capaci di conservare al suo interno due ingredienti speciali ed evocativi del comasco: il grano saraceno biologico della Valtellina nella 3mezzina e le foglie di gelso, pianta "sacra" per i bachi da seta, nella Via Regia.

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Produrre una birra artigianale significa soprattutto rispettare la tradizione millenaria della birra e per far questo ci siamo avvalsi della collaborazione di un Mastro Birraio sapiente, Giovanni Marsan”. Un prodotto potremmo dire interamente ‘fatto in casa’, perché anche la grafica delle bottiglie è disegnata da loro. Il simbolo di divieto di bere alla guida, sulle loro etichette diventa divieto di bere alla guida di una barca (per restare in contesto lacustre) e il formato della bottiglia ricorda quello della nonna per conservare i sughi: da qui il simbolo del riciclaggio, che suggerisce esattamente questo secondo uso.

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Dalla birra al food&beverage. Nel 2017 nasce Casa AquaDulza, in cui gustare piatti della tradizione, molto spesso preparati utilizzando la birra (un esempio è la trota marinata nella birra, o il loro Birramisù che usa la birra con cicoria tostata al posto del caffè) circondati da un arredo che rimanda alla passione dei proprietari verso oggetti vintage, ritrovamenti da solai e cantine mescolati a chicche dal gusto tipicamente anni ’50. L’edificio scelto per aprire il ristrorante è una casa che risale alla fine del 700 a Tremezzo, poco distante da Villa Carlotta, oggi anche b&b con camere ricercate al primo piano.

Una curiosità: chiedete a Riccardo e Federico di mostrarvi il crotto che sta sotto la casa... una piccola chicca segreta, quasi sempre chiusa al pubblico.